Il metodo
“Il Jiu Jitsu Brasiliano è un’arte marziale, uno sport da combattimento e un metodo di difesa personale”
In un confronto fisico in piedi, il vantaggio di un avversario più grande e più forte deriva dalla sua mole e dalla potenza dei suoi colpi.
Se il combattimento si trasferisce al suolo, gran parte dei vantaggi derivati dalla stazza e dalle tecniche percussive perdono molta della loro efficacia.
Il Jiu JItsu brasiliano (BJJ) enfatizza la transizione al suolo del combattimento proprio per offrire a chi è fisicamente meno prestante la concreta possibilità di difendersi.
La strategia adottata dal Jiu Jitsu Brasiliano si riassume in tre fasi;
- Proiezione: far cadere a terra l’avversario
- Posizione di dominio: assumere una posizione dalla quale si può controllare l’avversario e che consente di attaccarlo efficacemente
- Sottomissione: applicare tecniche cosiddette di “finalizzazione”, ossia che costringono l’opponente alla resa (leve e chiavi articolari, soffocamenti e strangolamenti, compressioni muscolari)
Una volta a terra, i lottatori si distinguono in due categorie, a seconda della strategia adottata:
- Passatore: questo tipo di lottatore predilige la proiezione dell’avversario a terra, cerca di rimanere sopra di esso esercitando pressione continua, e se l’altro cerca di ostacolarlo con l’azione delle gambe (fare guardia), lui è specializzato a superare questo ostacolo (“passare”, appunto, la guardia).
- Guardero: questo praticante, invece, preferisce andare a terra e portare con se l’avversario. Da qui, con l’utilizzo della “guardia” (azione combinata delle gambe e delle prese effettuate con le mani), cercherà di applicare le tecniche di ribaltamento e di finalizzazione.
Non c’è una strategia migliore dell’altra, ma nel tempo e con l’esperienza acquisita lo studente si specializza in una delle due e costruisce il suo “gioco” su quella.
La lezione in palestra si svolge generalmente in tre fasi:
- Riscaldamento: propedeutico alle tecniche utilizzate, prepara il corpo alle attività che verranno proposte
- Fase tecnica: vengono illustrate le tecniche e le loro applicazioni
- Sparring (lotte): la fase più importante, dove applicare quanto appreso in un contesto non collaborativo
Nei corsi giovanili (Bambini e Ragazzi) si usano anche strumenti idonei allo sviluppo psicomotorio, come palle, ostacoli, cerchi ginnici, funi e molto altro.
L’elemento fondamentale del metodo di apprendimento è la lotta, intesa come strumento polivalente:
- Consente di provare le nozioni acquisite su un partner non collaborativo
- Permette di capire e sviluppare le proprie strategie
- Rinforza e tonifica i muscoli, con un notevole aumento della forza
- È propedeutica alla difesa personale e all’agonismo
- Abitua il praticante a rimanere lucido sotto stress
- Insegna a gestire le frustrazioni
- È fondamentale per lo sviluppo personale (carattere, sicurezza, condivisione, memoria, problem solving)
Attraverso la lotta, lo studente crea il suo personale bagaglio di esperienza, fisica e caratteriale, che poi potrà spendere nei più svariati contesti (palestra, gara, difesa personale, ma anche sul posto di lavoro, in famiglia o nelle attività quotidiane).
“Praticare Brazilian Jiu Jitsu senza lottare, è come imparare il nuoto senza andare in acqua”